Presentato ufficialmente il ricorso all'Antitrust contro le pratiche commerciali scorrette dei siti comparativi. E all'indomani della pubblicazione dei risultati dell'indagine Ivass, Il Sole24Ore ricorda che è stata Uea a lanciare per prima l'allarme sul loro operato
A conclusione dell'anno dedicato alla Campagna contro la disintermediazione del servizio assicurativo – costellato da numerosi articoli, report e convegni a cui hanno partecipato illustri esponenti di Mise, Ivass, Antitrust e Ania – con la presente comunicazione, l'Unione Europea Assicuratori (UEA) ufficializza l'invio, avvenuto in data 27 novembre 2014, di un formale esposto all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato contro le cattive pratiche commerciali dei comparatori di polizze on line.
La felice coincidenza della conclusione, proprio pochi giorni fa, dell'indagine Ivass sull'operato dei siti comparativi non fa che corroborare le tesi portate avanti da oltre un anno e mezzo dall'Associazione che, come riconosciuto anche da Il Sole24Ore nell'articolo “Quell'allarme sulle polizze online lanciato un anno fa” (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-11-24/quell-allarme-polizze-online-lanciato-anno-fa-164712.shtml) ha assunto un ruolo pionieristico in questa battaglia in favore dei diritti dei consumatori e di un mercato sano e regolato.
Uea rileva con particolare soddisfazione anche la mobilitazione delle associazioni dei consumatori che, a seguito dell'inchiesta del Regulator, hanno addirittura chiesto di “oscurare le pagine web dei siti denunciati almeno fino a che l'istituto non potrà verificare la correzione delle criticità emerse” (Codacons). Per Konsumer Italia l'Ivass “la bocciatura è totale” e il fatto di aver “scoperchiato il pentolone ingannevole delle false comparazioni” fa sì che “i consumatori non possono stare tranquilli”.
Il ricorso inviato all'Agcm verte su un'ampia e documentata serie di fattispecie, di seguito un breve accenno ad alcuni degli aspetti più rilevanti:
- il “risparmio” promesso e pubblicizzato non cita il termine di paragone rispetto al quale tale risparmio andrebbe calcolato.
- non è chiaro il rapporto che lega questi soggetti alle compagnie di assicurazione. Questa omissione pregiudica la conoscenza che il consumatore deve avere rispetto a potenziali conflitti di interesse, come rilevato da EIOPA nelle linee guida elaborate sui comparatori web di prodotti assicurativi (http://eiopa.europa.eu/fileadmin22.tx_dam/files/publications/reports/Report_on_Good_Practices_on_Comparison_webistes.pdf). - molti comparatori rimarcano la gratuità del loro servizio, precisando che il premio di polizza non viene gravato da commissioni, ma questo contrasta con il fatto che questi soggetti si qualifichino come broker e siano iscritti alla sezione B del Rui.
Francesco Barbieri, vicepresidente Uea e promotore della Campagna Uea contro la disintermediazone - nel suo ultimo editoriale, diffuso pochi giorni fa di ritorno dal Viaggio Studio in Francia - ha rilevato amaramente come negli altri paesi europei “la multicanalità distributiva non si attua in danno di uno dei canali agiti”, mentre in Italia “le compagnie obbligano i loro agenti monomandatari a subire la concorrenza sleale e le cattive pratiche commerciali di altri attori del mercato”. Questo comportamento ha un duplice risvolto negativo, per gli agenti evidentemente, ma anche per il consumatore che “anziché sentirsi informato, supportato ed accompagnato verso la individuazione della soluzione più adeguata al suo specifico bisogno assicurativo, si vede letteralmente aggredito da una moltitudine di rapaci sedicenti assicuratori. Ma principi cardine e strumenti obbligati nella distribuzione di prodotti assicurativi, quali tutela del consumatore e trasparenza nel primo caso, consenso informato e valutazione di adeguatezza nel secondo, come possono essere disinvoltamente superati nei casi di aggressione commerciale sopra citati?”.
Roberto Conforti, presidente Uea, ha così commentato: “Uea non ha pregiudizio alcuno nei confronti di chi intermedia in concorrenza con gli Agenti, ha invece un chiaro e forte pregiudizio nei confronti di chi si improvvisa, abusivamente, intermediario assicurativo o previdenziale, proponendosi, inopinatamente, quale gestore professionale di rischi altrui (pensione, risparmio, vita, sanità, infortuni e quant'altro) forte solo della sua ignoranza - che coltiva con cura non avendo obblighi formativi - e della sua illegalità che alimenta fingendosi sempre un tertium genus non tenuto al rispetto delle regole e delle leggi vigenti. Questa è la posizione ufficiale, ferma ed irremovibile, di Uea”.
Uea continuerà la sua Campagna contro la disintermediazione del servizio assicurativo perché la guardia non va abbassata ed il ricorso all'Agcm costituisce una tappa, ancorché significativa, ma non il traguardo. Infatti vi potrebbero essere ulteriori profili di illegalità da sottoporre ad altre Authority, opzioni rispetto alle quali Uea sta definendo lo schema giuridico di eventuali nuovi ricorsi.