Il resoconto della consigliera UEA Marina Robino
L'11 Febbraio si è tenuto a Roma il primo Laboratorio degli Intermediari del 2020 organizzato dal CESIA - Centro Studi Intermediazione Assicurativa di CGPA Europe. Presente, come di consueto, il Comitato Scientifico (prof. Giovanna Volpe Putzolu, Pierpaolo Marano, Sara Landini), i rappresentanti di CGPA ed il coordinatore Massimo Michaud. Al centro del dibattito la POG - Product Oversight Governance
I lavori sono iniziati con la relazione della prof. Volpe Putzolu, presidente del comitato scientifico del CESIA, che ha ribadito come lo scopo del nuovo strumento denominato POG introdotto dalla nuova Direttiva europea sulla distribuzione assicurativa (IDD) sia quello di garantire che ciascun prodotto assicurativo soddisfi le reali esigenze dei clienti.
La relativa disciplina è contenuta nei "POG Arrangements" per i produttori (processo di approvazione del prodotto, identificazione del mercato target, product testing, monitoraggio e revisione, selezione dei canali distributivi adeguati al target market) e nei "POG arrangements" per i distributori (finalizzati ad ottenere dal produttore le informazioni necessarie sui prodotti da distribuire e sui relativi mercati di riferimento, prevedendo la partecipazione al monitoraggio della adeguatezza dei prodotti).
Nello specifico, Debruyne ha evidenziato come gli intermediari possano - e debbano - intervenire nelle fasi di:
Valutazione dell'adeguatezza: gli intermediari devono essere coinvolti perché conoscono i clienti meglio di chiunque altro
Scelta della rete di distribuzione: gli intermediari devono essere attivi in questa fase perché si tratta di un momento importante che riguarda la scelta di tutti gli intermediari e le loro specifiche competenze
Monitoraggio e revisione del prodotto: la vigilanza sui prodotti è uno strumento che gli intermediari devono padroneggiare e valorizzare.
Debruyne ha poi parlato dei primi riscontri in merito alle esperienze di altri paesi europei - in particolare Germania, Spagna e Francia - e di come, in queste realtà, Agenti e Brokers vengano coinvolti nello sviluppo dei prodotti pur nelle more di una vera e propria istituzionalizzazione di un "sistema POG" che superi l'attuale semplice scambio di informazioni tra operatori del sistema, da un lato le Compagnie dall'altro gli intermediari.
La relazione di Debruyne si è chiusa con tre domande chiave e prime ipotesi di risposta:
• Come gli intermediari possono integrare la POG? Rivendicando una posizione attiva nei questionari sulla adeguatezza
• Come gli intermediari possono organizzare il monitoraggio dei prodotti una volta commercializzati? Con un'organizzazione appropriata ed efficiente che gli permetta di segnalare l'insoddisfazione dei clienti e l'inadeguatezza dei prodotti
• Quali sono i risvolti economici per gli intermediari? La partecipazione degli intermediari alla POG ha un costo, pertanto gli stessi dovranno essere remunerati per lo svolgimento di tale attività.
Massimo Michaud in qualità di coordinatore del Cesia ha aperto il successivo dibattito constatando come, in Italia, lo spirito della norma non sia stato colto nella sostanza, ma solo applicato la forma, mentre in altri Paesi il lavoro di collaborazione virtuosa tra Compagnie ed Intermediari sta già dando i suoi frutti.
Lorenzo Sapigni rappresentante generale di CGPA Italia e la prof. Sara Landini del Comitato Scientifico hanno posto l'accento su come questa norma possa portare ad un aggravamento di responsabilità per gli intermediari, con particolare riferimento al flusso informativo che gli stessi si troveranno a raccogliere e gestire.
Gli interventi si sono poi susseguiti numerosi ed è stato condiviso il pensiero che gli intermediari tradizionali, Agenti e Brokers, che hanno sempre operato nell'interesse dei clienti si trovino oggi gravati di adempimenti formali sempre più complessi ed onerosi, mentre le reti alternative non sembrano in grado di poter valutare l'adeguatezza dei prodotti.
In merito a questo punto, secondo Debruyne, gli Agenti possono fare pressioni importanti sulle Compagnie, denunciando le mancanze e i pericoli di altri soggetti della distribuzione e valorizzando le proprie competenze per costruire un nuovo tipo di paternariato.
Ora le Compagnie effettuano una valutazione macro sui prodotti e gli intermediari, e così la loro sottorete, devono dimostrare in primis di conoscere molto bene i prodotti e di aver indagato le esigenze del cliente e quindi operato nel suo "miglior interesse".
La prospettiva della POG è "sistemica" e finalizzata a togliere dal mercato i prodotti "tossici": le imprese governeranno nella sotanza il processo di emissione dei prodotti solo se il legislatore farà controlli in tal senso.
Il dibattito, ricco di numerosi interventi, si è concluso con la rilevazione di una pericolosa dicotomia tra la banalizzazione dei prodotti venduti attraverso intermediari non professionali e la mole di dettami, richieste e di responsabilità poste in capo agli intermediari professionali, con il suggerimento, reiterato da Debruyne, di continuare a denunciare i comportamenti non conformi.
CESIA ha dimostrato ancora una volta l'importanza per noi intermediari di un tavolo di confronto su argomenti così importanti anzi vitali per la nostra professione. L'informazione ed il confronto continuo tra intermediari sono alla base della scelta effettuata da CESIA e sempre condivisa da UEA.