Benché gli Intermediari professionisti, nel loro quotidiano, incontrando continuamente persone ed aziende, non avessero mai riscontrato alcun interesse per la cosiddetta Instant Insurance - l’assicurazione fatta con tre click - a fronte di diversi articoli di stampa, sicuramente disinteressati, che la osannano al grido di "la copertura assicurativa al momento del bisogno calibrata sulle tue esigenze e sul servizio cercato con pochi click", abbiamo voluto approfondire l’argomento.
Siamo andati in montagna e, dopo mesi di appostamento, finalmente abbiamo incontrato una persona che, dirigendosi verso l’impianto di risalita, riceveva sul suo smartphone un’offerta per una polizza infortunio a copertura della giornata sulle piste da sci.
Tolti i guanti, fatti i tre click, la persona si trovava assicurata.
Allora ci permettevamo di rivolgergli qualche domande:
• Quanto le è chiaro, da 1 a 10, l’oggetto della polizza?
• E le esclusioni previste?
• Ha capito cosa deve fare in caso di sinistro?
• Ritiene di essere stato adeguatamente informato e aver acquistato la polizza in modo consapevole?
Bocca aperta, occhi spalancati, lo sciatore "assicurato" se ne andava con fare sommesso e sconsolato.
Stesso copione con una ragazza incontrata in aeroporto, "istantaneamente assicurata" con una polizza viaggio.
Questa boutade ben ci fa capire come molti potentati economici vedono le persone: "dei paga e taci", dei consumatori e non cittadini europei che meriterebbero, come richiesto dalla legge, che qualcuno si prendesse cura di loro:
• attraverso un’analisi dei bisogni
• una consulenza che gli permetta di avere conoscenza di esigenze anche latenti
• un intermediario che, anche tenendo conto delle sue disponibilità, possa proporgli una copertura, per se stesso e le persone care, dando priorità a "quello che conta", quello che potrebbe dilapidare il suo patrimonio!
Anche un professionista del settore assicurativo, dopo aver stipulato una polizza in soli 10 secondi, avrebbero una sola certezza, quella di non saperne nulla! UEA si permette di dirlo da sempre: le polizze assicurative sono contratti complessi, bisogna leggerle e capirle e avere a disposizione un professionista che, analizzate le esigenze, sia in grado di scegliere la soluzione più adeguata alle stesse.
Ma allora, dormirà tranquilla la Compagnia che sceglie di distribuire i suoi prodotti assicurativi tramite un canale Instant Insurance? È sicura che i suoi clienti non ne subiranno pregiudizio?
Ed il Distributore? Quale contributo avrà dato all’Assicurando, al suo "best interest", per permettergli di agire in modo informato e consapevole? Come si è accertato che il cliente abbia letto e compreso il set informativo (con particolare riguardo ai limiti ed alle esclusioni di polizza) e come ha verificato l’adeguatezza della polizza alle esigenze dell’Assicurato?
Ci sarà magari un risparmio sui costi? Ma neanche per sogno, prendete il costo di una polizza Instant Insurance e moltiplicatelo per i giorni dell’anno… Ne esce una copertura con i fiocchi, confezionata da un intermediario professionista in base alle specifiche esigenze, altro che i tre click!
Ma la IDD non doveva garantire una tutela minima al Consumatore in tutti Paesi europei? Non imponeva ai Distributori degli obblighi informativi? In 10 secondi? Quale livello di professionalità e competenza viene garantito prima, durante e dopo la vendita della polizza? E, ancora, la IDD non prevede che gli operatori debbano disporre delle risorse e del tempo necessari a fornire le informazioni pertinenti sul prodotto al fine di consentire all’Assicurato di prendere una decisione informata? Di nuovo, in 10 secondi?
Quanto l’Assicurando avrà presente l’identità e l’indirizzo del distributore? E come poter presentare eventuali reclami?
Il Distributore potrà documentare di essersi comportato in modo onesto, imparziale e professionale al fine di servire al meglio gli interessi del Cliente?
Venderemmo una polizza Instant Insurance a nostro figlio?
Ma vuoi vedere che, queste applicazioni presentate come il "nuovo più nuovo del nuovo" seguiranno la stessa sorte del loro illustri predecessori - Compagnie telefoniche e Comparatori - e si "ridurranno" a chiedere di collaborare agli Intermediari professionisti magnificando l’efficienza delle loro piattaforme rispetto a quelle offerte dalle Compagnie tradizionali?
In questo caso troverebbero dei professionisti che dopo aver studiato i contratti caricati sulle loro piattaforme, individuati i bisogni dell’assicurando, potrebbero valutare se le loro soluzioni soddisfino o meno le esigenze del cliente, riconducendo la distribuzione di queste polizze nell’alveo delle previsioni della IDD. A tutela dei consumatori, del buon nome delle Compagnie e del mercato assicurativo.
Carlo Colombo Consigliere Uea