Report Workshop UEA-DAS "Pmi e Tutela legale" | Verona 2017

Il problema legale più sentito dalle Pmi italiane? Le fatture insolute, ça va sans dire

Il workshop UEA-DAS, organizzato nei giorni scorsi a Verona, ha fatto il punto sulle soluzioni di tutela legale per il mondo delle imprese italiane evidenziando il ruolo chiave dell'agente di assicurazione

Secondo una recente indagine commissionata da D.A.S. Assicurazioni – presentata la scorsa settimana al workshop organizzato da UEA a Verona – oltre il 70% delle piccole e medie imprese italiane indica le fatture insolute come fonte primaria di problematiche di tipo legale, seguite dalle controversie afferenti alla gestione dei contratti.

Il workshop è nato proprio dalla volontà congiunta di UEA e D.A.S. di proporre una disamina completa dei rischi e delle coperture afferenti all'ambito della tutela legale, per fornire ai partecipanti strumenti concreti per un'effettiva attività di consulenza. Come ha efficacemente ricordato la consigliera UEA Anna Fasoli, nel suo intervento d'apertura, l'assicurazione oggi sempre di più deve essere “utile, tempestiva e mirata” e, nel caso specifico della tutela legale, dati i tempi e i problemi della giustizia italiana “avere a disposizione strumenti legali che aiutino una rapida risoluzione vale quasi più che avere ragione”.

La giornata di formazione ha dunque preso avvio dalle principali evidenze della ricerca – presentata dal managing director di D.A.S. Roberto Grasso – per analizzare nel dettaglio i prodotti e i servizi più efficaci ed innovativi elaborati dalla Compagnia per il target Pmi, grazie agli interventi di Marco Rossi e Renzo De Vido, head of sales & marketing e head of insurance della Compagnia. Particolare attenzione è stata riservata al ruolo dell'innovazione tecnologica, a supporto dei servizi alla clientela, e alla gestione stragiudiziale delle controversie. Ad esempio, rispetto alla problematica molto sentita del recupero crediti, la Compagnia ha gestito oltre 9.000 casi in 6 anni, con il 69% delle pratiche definito in fase stragiudiziale, per un totale di oltre 20 milioni di euro recuperati a favore dei clienti.

In chiusura, il consigliere UEA Giuseppe Villa ha proposto una riflessione sulla necessità che l'intermediario professionale si qualifichi come il fulcro di un sistema virtuoso in grado di trasferire alle aziende conoscenze imprescindibili per la loro sopravvivenza, soprattutto all'interno di un mercato globalizzato: “Se in media le nostre imprese hanno meno di quattro addetti, è evidente che non ci sono sufficienti competenze interne per un'efficace gestione dei rischi, eppure si tratta di aziende che producono un enorme valore per l'economia nazionale. Noi intermediari professionali siamo chiamati da un lato a sviluppare competenze specialistiche in termini di consulenza e dall'altro a stimolare le fabbriche prodotto rispetto allo sviluppo di soluzioni mirate e di filiera”.

Tutto il materiale di approfondimento relativo alla ricerca e all'offerta D.A.S. per le imprese è disponibile sul sito UEA previo login.


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