1) SMS, Casse e Fondi sanitari non rispettano l'art.345 del Codice delle Assicurazioni pur superando la soglia di legge dei 100.000 euro di impegni di spesa a favore degli iscritti per ciascun esercizio, quando, raggiunta tale soglia dovrebbero assumere la veste giuridica di imprese locali, non più di mutue generali, bensì di mutue assicurative.
Ne prendiamo atto.
2) SMS, Casse e Fondi sanitari, sempre nella ipotesi di cui sopra, non sono tenuti ad appostare riserve tecniche a copertura dei rimborsi agli iscritti/sinistri, pur agendo di fatto come mutue assicuratrici.
Ne prendiamo atto.
3) SMS, Casse e Fondi sanitari non rendono pubblici i loro bilanci, così come non è possibile accedere ai dati del "Registro dei Fondi Sanitari" tenuti dal competente Ministero e non è del tutto chiaro chi e come sia chiamato a controllarli.
Ne prendiamo atto.
4) I "sedicenti" promotori mutualistici anche quando intermediano (abusivamente) polizze sanitarie non rispettano gli obblighi di informazione e adeguatezza previsti per legge in capo agli intermediari professionali, ad esclusiva tutela del consumatore.
Ne prendiamo atto.
5) I "sedicenti" promotori mutualistici non sono sottoposti all'impianto sanzionatorio dell'Ivass e non devono essere assicurati per la responsabilità civile professionale, come nel caso degli intermediari assicurativi, a precipua garanzia del consumatore.
6) I "sedicenti" promotori mutualistici non hanno l'obbligo di iscriversi al Rui, superando l'apposito esame di abilitazione professionale e non devono adempiere ai pesanti obblighi formativi richiesti per gli intermediari assicurativi, pur svolgendo di fatto, ma abusivamente, la stessa attività, quindi, non offrendo ai consumatori garanzie di competenza certificate.
Gentili consumatori, ovviamente, di tutto quanto sopra fatene un uso personale e riservato, utilizzando la mission di Uea, quale promotore, volontario e no profit, della cultura assicurativa. Guardatevi bene dal renderne edotti i "controllori" o le cosiddette "Istituzioni". Costoro di questi fatti e atti non sanno nulla (!), non è mica compito loro (!!) vigilare su questi fenomeni, appunto, questi sì che sono veramente fenomeni (!!!).
Addirittura, i nostri "controllori" e le nostre "Istituzioni" neanche ne prendono atto.
Sapete, gentili consumatori, questa inquietante vicenda, nella quale si gioca con temi ad altissima valenza sociale, oltre che giuridica, quali il diritto alla tutela della salute, le conquiste più recenti in tema di codice del consumo, nonché obblighi tassativi di trasparenza e d'informazione, fino all'assalto al fortino legislativo sull'adeguatezza, ricorda molto una bella storia di pretesa ed ottenuta domanda di legalità. Si titolava Campagna Uea contro i "sedicenti comparatori" e le "disinvolte compagnie on line".
Vicepresidente Uea