Nell’incanto di Sorrento, i Soci UEA si sono ritrovati per celebrare il 48esimo Congresso nazionale dell’Associazione. Dopo aver saltato causa Covid l’appuntamento dello scorso anno, la voglia di tornare ritrovarsi in presenza - a confronto con le istituzioni nel convegno organizzato, venerdì mattina; per discutere dei progetti presenti e futuri dell’Associazione, al pomeriggio - è culminata sabato mattina con la relazione annuale del Presidente Roberto Conforti che ha raccolto il plauso convinto dei presenti e un lungo applauso.
Di seguito in sintesi le principali evidenze.
Il convegno dal titolo “Chi rispetta la Legge e tutela i consumatori? Intermediari a confronto su sanzioni, reclami e compliance” è stato aperto dal consigliere UEA Alfonso Santangelo e moderato dal socio UEA, l’avvocato e giornalista Francesco Barbieri che ha in particolare posto l’accento sulla necessità di inquadrare il tema della tutela del consumatore nell’alveo della legalità domandandosi se davvero tutti gli attori del variegato mondo della distribuzione assicurativa rispettino gli stessi obblighi. Insomma la legge è uguale per tutti? E se così non fosse, oltre a un tema di civiltà giuridica non si pone anche una seria questione sociale?
Il primo intervento è stato quello di Massimo Ferrero, Responsabile della Direzione B - Comunicazioni, finanza e assicurazioni, posta e immobiliare della Direzione Generale Tutela del Consumatore, sul tema “Intermediari assicurativi e pratiche scorrette: le criticità rilevate da AGCM".
La sua disamina ha riguardato l’attività istruttoria dell’Authority che è precipuamente rivolta al garantire che il consumatore possa operare scelte, nel caso di specie assicurative, in piena consapevolezza e libertà. Il che si traduce nell’assenza di condizionamenti e nella massima informazione e fruibilità dell’offerta che gli viene sottoposta. Da questa premessa, il focus di AGCM sul mondo del web, quindi Compagnie dirette e Comparatori online, di cui Ferrero ha rilevato condotte ricorrenti, quali:
- la proposizione di sconti non adeguatamente motivati che il consumatore non è in grado di verificare
- la proposta di preventivi non vincolanti che rende il premio (anche già pagato) non definitivi
- la preselezione di garanzie accessorie da parte del comparatore e la conseguente comparazione solo sul prezzo e non sulle effettive garanzie sottostanti
- la chiarezza rispetto al ruolo del comparatore che essendo un broker non è uno strumento “neutro” e non propone un confronto su tutti i prodotti del mercato
- l’aggressività commerciale che determina, una volta ottenuto un preventivo online, un’attività di pushing non richiesto tramite telefonate di sollecitazione all’acquisto
- il pushing sul collocamento di polizze legate ai prestiti personali
In merito agli ultimi due punti Ferrero ha ricordato che la sanzione comminata al Comparatore Facile.it è stata di 7 milioni di euro.
Ancora, Ferrero ha rilevato la minaccia costituita dal collocamento di polizze in abbinamento ad altri prodotti, come avviene da parte delle Banche in occasione della stipula dei mutui o da parte di altri operatori finanziari che gestiscono prestiti personali e propongono anche coperture assicurative non correlate come la Rc del capofamiglia o polizze sanitarie. In questo caso Ferrero ha sottolineato in particolare alcuni rischi: mancanza di chiarezza e trasparenza, abbinamento forzato della copertura al prestito quindi acquisto condizionato, ostacoli alla mobilità dell’assicurato. Anche in questo caso l’Authority è intervenuta sia tramite sanzioni (Intesa San Paolo – 5 milioni di euro) sia con la richiesta di impegni migliorativi. Ultima nota sull’instant insurance e nello specifico le polizze vendute dai gestori di impianti sciistici, anche in questo caso non con adeguata informativa al cliente.
In assenza di Ivass, invitata a partecipare, Stefano Petrussi, partner dello Studio Legale Floreani, ha proposto un’analisi comparativa dei diversi canali distributivi attraverso la lente delle sanzioni e dei reclami dell’Autorità di Vigilanza analizzando i dati pubblici comunicati annualmente.
Dal quadro di sintesi emerge che:
- il 76% delle sanzioni pecuniarie totali comminate nel 2021 hanno riguardato gli intermediari iscritti in sezione D contro il 16% degli Agenti e l’8% dei Broker
- il rapporto tra numero di iscritti al RUI e segnalazioni all’Ivass, nel triennio 2018-2020, vede gli Agenti sotto l’1%, i Broker tra 1,6% e 2,8%; mentre gli iscritti in D tra il 3% del 2020 e il 13,7% del 2018.
- nel settore Rc auto, i reclami medi ogni 10.000 contratti sono così ripartiti:
Canale distributivo |
Dati annuali 2019 |
Dati annuali 2020 |
Dati semestrali 2021 |
Tradizionale |
8,63% |
6,70% |
3,55% |
Bancario-finanziario |
12,74% |
10,94% |
5,18% |
Canale diretto |
17,69% |
14,37% |
7,38% |
Stefano Montanari (Servizio Distribuzione ANIA) ha portato la voce delle imprese chiosando gli interventi precedenti e ricordando l’impatto del regolamento delegato (UE) 2021/1257 che richiede l’integrazione dei criteri di sostenibilità nel processo POG: Eiopa ha chiuso il 13 maggio la pubblica consultazione e sta elaborando linee guida che entreranno in vigore ad inizio agosto. Per quanto riguarda la revisione della IDD, invece, è stata deciso lo slittamento al biennio 2024-2025, a causa della pandemia e del forte ritardo con cui alcuni Paesi hanno recepito la direttiva, anche in questo caso si preannuncia un focus molto specifico sulle preferenze di sostenibilità dei clienti e l’adeguatezza dei prodotti.
Montanari ha sottolineato come il compito delle Compagnie, attraverso le reti di intermediazione, sia soprattutto quello di accelerare il necessario cambio di percezione da parte dei consumatori e del sistema Paese per colmare il gap di copertura che ancora scontiamo rispetto ai principali Paesi europei. Infatti, l’incidenza dei premi (escluso il settore auto) sul PIL in Italia è pari all’1% rispetto a una media europea del 2,6% e il premio medio per abitante del nostro Paese è circa un terzo di quello dei principali Paesi UE.
Il fenomeno della sottoassicurazione appare ancora più preoccupante oggi che le Assicurazioni sono chiamate ad integrare l’intervento statale in due ambiti cruciali: la sanità e gli eventi catastrofali.
L’ecosistema assicurativo, ha spiegato Montanari, è costituito certamente dagli attori del mercato - Imprese, Intermediari e Autorità di Vigilanza – ma anche dalla digitalizzazione e dai nuovi rischi, legati alla sostenibilità ad esempio, ma anche all’evoluzione delle scelte dei consumatori, in termini di nuove forme di mobilità, alle conseguenze della pandemia sull’health care e alle mutate esigenze in ambito cyber security.
Il web costituisce una grande opportunità per la libertà di scelta del consumatore e per incentivare la concorrenza, l’essenziale è garantire per ogni canale trasparenza e regolamenti comuni. Un accenno anche al contratto base e al nuovo Preventivatore Ivass, strumenti importanti che non tolgono però l’importanza di una consulenza professionale in grado di far emergere, decodificare e dare adeguata copertura ai bisogni dei consumatori, ancorché “phygital”. Per questo, l’ultima chiosa sulla formazione e la cultura assicurativa, dei consumatori che sanno poco di assicurazioni, ma soprattutto degli intermediari che non possono limitarsi all’obbligo di legge delle 30 ore Ivass.
Con l’intervento dell’amico e socio UEA Jean François Mossino, Presidente della Commissione Agenti del BIPAR, abbiamo allargato lo sguardo oltre i confini italiani per analizzare alcuni aspetti del sistema distributivo francese e spagnolo. Mossino ha riassunto le macro differenze riguardanti l’intermediazione in Spagna, dove operano 65mila Agenti in esclusiva, la rappresentanza sindacale è molto frammentata (esistono 14 sindacati) e rappresenta contestualmente Agenti e Broker; non esistono i Gruppi Agenti e molte questioni politiche, POG e IBIPs ad esempio, sono demandate interamente alle mandanti che, per altro, rispondono dell’operato degli Agenti. Di contro in Francia la rappresentanza agenziale è unica per tutto il territorio nazionale, di cui i gruppi Agenti costituiscono parte integrante; tuttavia, anche per la netta preponderanza del monomandato, su molti aspetti chiave, uno fra tutti il tema della proprietà dei dati, la scelta politica francese è quella di ritenere i dati di proprietà della Compagnia. In ultimo Mossino ha ricordato il tema della remunerazione degli Agenti, storica battaglia del Bipar, sottolineando come le provvigioni siano un elemento fondamentale e come alcuni importanti voci di costo non possano essere “scaricate” sugli Assicurati.
Mossino ha chiuso con una riflessione più generale sul fatto che, poste le differenze culturali e politiche dei diversi contesti e posto che le diverse traduzioni dall’inglese delle normative europee hanno prodotto quadri giuridici spesso discordanti nei vari Paesi, dal punto di vista della rappresentanza politica si va ora affermando in Europa una posizione comune trasversale ai diversi Paesi membri, incentrata sul valore sociale oltre che economico dell’Agente, sul suo ruolo di unico baluardo per la tutela del consumatore, sulla centralità delle reti tradizionali anche in un contesto di omnicanalità.