Perché Uea non poteva proprio mancare all'appuntamento con Expo 2015

Anteprima dell'editoriale di Francesco Barbieri tratto dal numero in uscita di Attualità Uea, in distribuzione nei prossimi giorni

Uea non poteva proprio mancare all'appuntamento con Expo 2015.
La sua mission di promotore della cultura assicurativa e di impresa ne imponevano un ruolo e per di più significativo. Peraltro, un attore qualificato del settore assicurativo, con un profilo culturale e scientifico nella modalità di esercizio della sua pluridecennale attività, doveva contribuire ad arricchire la produzione intellettuale che questa Esposizione di Milano saprà generare.
Ed ecco che il "Laboratorio Uea" ha ideato e progettato, non già un convegno di routine, così, tanto per segnare una presenza. Bensì è stato tracciato un percorso culturale, denominato "Uea per l'Expo", che si snoda per tutta l'Italia della enogastronomia di qualità, con tre tappe identificative delle eccellenze di questo straordinario comparto del Made in Italy. Anche le date di tale percorso sono state studiate per tracciare il perimetro di Expo 2015, allargandone la portata.
Difatti, ci sarà la tappa di Matera del 20 marzo, prima dell'apertura ufficiale, proprio per avviare un effetto alone e generare consapevolezza della rilevanza dei temi trattati anche per il settore assicurativo. Seguirà la tappa di Lucca di fine maggio, nel pieno dello svolgimento della manifestazione milanese, al fine di ribadire la peculiarità scientifica di alcuni aspetti afferenti il rapporto tra la coltura del prodotto e la cultura del rischio. Da ultima, la tappa di Milano del 25 settembre, nel cuore dell'area espositiva, quale conclusione del percorso progettuale, di conserva con la fase conclusiva dell'evento mondiale.

Adesso, però, analizziamo nel dettaglio i contenuti del progetto, partendo dal tema conduttore che innerva la sua struttura itinerante: "Trasferimento al sistema assicurativo dei rischi della filiera dei prodotti enogastronomici italiani di qualità".
Sicuramente un tema appassionante per gli addetti ai lavori, nodale per gli attori della produzione e della distribuzione agroalimentare, cruciale per la tutela e la valorizzazione del Made in Italy, significativo per lo sviluppo socio-economico del Paese e rilevante per migliorare l'immagine complessiva del Sistema Italia. Ovviamente, così impostato, diventa un tema centrale anche per il settore assicurativo e per il suo ruolo di coprotagonista nella crescita del PIL, senza peraltro tralasciare la funzione di stabilizzatore dell'apparato produttivo. Ma non è di poco conto la presa mediatica che questo tema produce nell'immaginario collettivo, oramai pervasivamente contaminato dal "buon cibo italiano, dai grandi vini e dai pregiati olii extravergine di oliva".
Inoltre, un tema senza confini geografici, anzi, di particolare interesse nei paesi emergenti, che rappresentano oramai il principale mercato dei prodotti enogastronomici italiani di qualità, quindi, ossessivamente attenti alla tutela della loro integrità ed alla rispondenza ai disciplinari tecnici, che ne garantiscono "l'eccellenza dell'aspetto, del colore, del profumo, del gusto e della digeribilità".
Nondimeno, un tema senza barriere di età, visto l'interesse dei giovani, magari più sbilanciato sull'immagine e sul glamour, quanto dei meno giovani, più orientato sul gusto e sul benessere.
Infine, un tema dalla pluralità di attori, dai cultori della materia ai semplici appassionati. Per la prima categoria l'elenco è molto lungo, va dal campo e dalla stalla, allo scaffale ed alla tavola. Se si analizzano i processi intermedi alle fasi indicate, ben si comprende trattarsi di una forza lavoro di qualche milione di persone.
Per le altre due categorie, il dato rilevante è che i loro numeri sono in sorprendente crescita. Pensiamo ai cultori della materia ed al quasi debordante spazio assegnato loro dai media, nonché al fiorire di trasmissioni, in tv o sul web, incentrate sul cibo e sulla tavola in genere. Così come il crescente interesse scientifico delle Università e dei Centri di ricerca, quello culturale e convegnistico dell'editoria e dell'associazionismo in genere, tutti attratti dal fenomeno "enogastronomia ed alimentazione", nondimeno rilevante per gli effetti derivanti sul versante salutistico e del benessere fisico.

Acclarata, così, la vasta portata d'interesse del tema e dei suoi risvolti culturali, sociali ed economici, credo utile passare all'analisi dei contenuti tecnico scientifici sui quali si fonda il progetto "Uea per l'Expo". Intanto due premesse necessarie per inquadrare la filosofia di fondo e la metodologia adottata per sviluppare il percorso culturale ideato da Uea.
La prima è incentrata sull'obiettivo di far viaggiare di conserva la disamina delle problematiche emergenti con le migliori soluzioni per le stesse. In effetti, le tre giornate di studio saranno strutturate alla maniera di veri e propri laboratori solving problem oriented, di guisa che, gli atti dei convegni equivarranno a manuali operativi, immediatamente utili alla gestione del trasferimento dei rischi delle filiere trattate.
La seconda è rappresentata dalla contaminazione dei saperi, delle esperienze e delle tipicità dei territori sede degli eventi. Un mix, quindi, di temi di interesse generale e di peculiarità localistiche, le quali, praticamente, comprendono le maggiori eccellenze del panorama nazionale dei prodotti freschi e conservati dell'enogastronomia.
Da qui la individuazione di Matera, quale simbolo del territorio meridionale, per trattare della filiera dell'ortofrutta di qualità e di quella del grano-pane-pasta-prodotti da forno tipici. Senza ombra di sbagliare la scelta di Lucca, quindi della Toscana, la sede più adatta per tuffarsi nella filiera dell'olio extravergine di oliva Igp ed in quella dei vini Doc, Docg,Igt. Esaltante, in conclusione, il traguardo finale a Milano per affrontare la filiera del Parmigiano-Reggiano e formaggi Dop e quella dei salumi ed insaccati Dop, Igp.

Ad inquadrare le problematiche scientifiche di ogni filiera ed a coordinare le rispettive relazioni scientifiche dei centri del sapere locali sarà il professore Andrea Pulvirenti, docente dell'Università di Modena e Reggio Emilia, con il quale Uea lavora in partenariato già da anni sulla gestione dei rischi del settore agroalimentare.
A tal proposito giova ricordare l'importante convegno, sul tema di cui sopra, tenuto a Reggio Emilia nel 2013, presso l'Aula Magna dell'Ateneo, che ha coinvolto da un lato i centri del sapere, scientifici ed assicurativi, e dall'altro le organizzazioni, dei produttori e dei distributori, aderenti al sistema Confindustria. Un caso di successo, questo della collaborazione tra la cattedra del professor Pulvirenti e Uea, destinato oramai a proseguire duraturamente, traguardando sempre maggiori successi nella ricerca applicata al settore assicurativo.
Parimenti, saranno di rilevante livello scientifico i contributi che arriveranno dai saperi locali e dai vari testimonial dei produttori di tutte le filiere, che apporteranno ancor di più quel senso di concretezza, di attualizzazione e di identità territoriale, che il progetto "Uea per l'Expo" si prefigge.
E sempre sulla strada maestra dell'utilità percepita dai partecipanti ai lavori e, successivamente, dai fruitori degli atti dei convegni, l'Uea Pensiero offrirà tre relazioni di particolare valenza tecnico-assicurativa, sui principali rischi inerenti la filiera dei prodotti enogastronomici italiani di qualità. Parlo del danno da contraffazione, di cui disquisirà Anna Fasoli, consigliere Uea. Dei rischi connessi all'etichettatura, tanto quella obbligatoria che facoltativa, di cui riferirà Mario Cipriano, delegato Uea dell'Emilia. Del danno reputazionale, ovvero, il cosiddetto rischio dei rischi, di cui tratterà Giuseppe Villa, consigliere Uea. Tutte e tre queste relazione avranno un filo conduttore comune, la indicazione puntuale delle coperture assicurative possibili, delle tutele specifiche e dei più avanzati sistemi di prevenzione.
Un immenso sforzo di elaborazione intellettuale, che questi soci Uea già da tempo stanno costruendo, mettendo a frutto la loro specifica competenza professionale nel settore e le buone pratiche adottate con i loro clienti assicurati, nonché lo studio e l'approfondimento specialistico condotto in seno al "Laboratorio Uea", da anni immerso nella disamina della gestione dei rischi dell'agroalimentare di qualità.

Cosa dire, quale miglior contributo concreto al tema dell'Expo 2015 da un attore del sistema assicurativo europeo, che ha nel suo statuto la mission di promuovere la cultura assicurativa e d'impresa?
Bene, ma un progetto di tale portata, sotto ogni angolazione lo si esamini, non poteva di certo passare inosservato al Sistema Paese. Ed ecco, quindi, che non solo "Uea per l'Expo" è stato attenzionato, quanto addirittura premiato, ricevendo il patrocinio gratuito di Expo 2015 SpA, che con provvedimento della Commissione Patrocini ed assenso dell'amministratore delegato, dottor Giuseppe Sala, ne hanno decretato la valenza e la rispondenza ai principi informatori della manifestazione.
Emozione e soddisfazione, questi i sentimenti che ci hanno assalito quando è arrivata la comunicazione ufficiale!
Sarà questo il contrappasso che scandirà il tempo della colonna sonora del percorso di "Uea per l'Expo", da Matera, attraverso Lucca, fino a Milano.
Mi piace constatare che ancora una volta le donne e gli uomini di Uea hanno saputo raccogliere una sfida ardua e complessa, che mi auguro sapranno trasformare in ennesima opportunità di crescita intellettuale e professionale, per poi offrirla graziosamente al Sistema Paese, al comparto agroalimentare, al mercato assicurativo ed in particolare agli intermediari professionali, quale presidio avanzato nel territorio della tutela dei consumatori e della qualità del servizio loro erogato.
Uea per l'Expo, quindi, una straordinaria occasione per vivere da co-protagonisti l'Esposizione Universale di Milano.

Francesco Barbieri
Vicepresidente Uea e Direttore di Attualità Uea

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